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Bonus Casa, promossi e bocciati del 2023

bonus 2023

Anno nuovo, legge di bilancio nuova. In materia di bonus edilizi, la manovra 2023 ha previsto proroghe, new entry e uscite di scena. Vediamo insieme i bonus promossi e quelli bocciati per l’anno in corso.

Bonus 2023, i promossi

Superbonus 90%

Dal 1° gennaio il Superbonus 110% è sceso al 90% ma subirà un’ulteriore sforbiciata fino al 2025, quando raggiungerà quota 65%.
Quest’anno la detrazione massima varrà per i condomìni che avevano presentato la CILAS ( Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata Superbonus) entro il 31.12.2022, e per le villette unifamiliari che, entro il 30.09.2022, abbiano completato almeno il 30% dei lavori.
In quest’ultimo caso, la detrazione al 110% sarà possibile entro marzo 2023.

Dopo aver approfondito in quali casi è possibile usufruire del Superbonus, vediamo chi può richiederlo:

  • Proprietari di prima casa con reddito inferiore a 15.000 Є;
  • affittuari (dopo il consenso del proprietario);
  • conviventi e intestatari delle spese in detrazione.

Bonus barriere architettoniche

Prorogato fino al 2025 anche il bonus barriere architettoniche, che permette di detrarre fino al 75% delle spese sostenute. Si può usufruire dell’agevolazione per l’installazione di nuovi ascensori, montascale, pedane o bagni attrezzati per disabili e/o anziani.
Attenzione però: il bonus è applicabile purché sia favorevole almeno un terzo del valore millesimale dell’immobile.

Bonus mobili

Confermato per il 2023 anche per il bonus mobili ed elettrodomestici, ma la spesa massima in fattura scende da 10.000€ a 8.000€ fino al 2024. Il bonus è valido solo per l’acquisto di precise classi energetiche: almeno classe E per lavatrici e lavastoviglie, classe A per i forni e classe F per congelatori e frigoriferi. Dal nuovo limite di spesa si possono scalare anche i costi di trasporto e montaggio.

Bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione scade, invece, il prossimo anno con la novità che si possono detrarre gli interessi passivi del mutuo richiesto per i lavori. Il massimale è fissato a 96.000€ e permetterà di coprire il 50% delle spese fino al 2024. Nel 2025 l’aliquota scenderà al 36% e sosterrà spese fino a 36.000euro.

Tra le novità 2023, l’obbligo di affidare i lavori superiori a 516.000€ a una ditta in possesso della Certificazione SOA (attestazione di qualificazione per la partecipazione a gare d’appalto).

Ristrutturazione fai da te

La Circolare n.28/E del 25 luglio 2022 dell’Agenzia delle Entrate permette di detrarre il 50% delle spese per i materiali di lavori in economia, cioè svolti senza alcuna ditta: 

“Il contribuente che esegue in proprio i lavori ha comunque diritto alla detrazione limitatamente alle spese sostenute per l’acquisto dei materiali utilizzati, che può avvenire anche precedentemente all’inizio dei lavori“.

Dunque, puoi richiedere la detrazione per i materiali acquistati prima e/o durante la ristrutturazione.

Confermati per il 2023 anche il Sismabonus e l’Ecobonus, con percentuali di detrazioni che dipendono dal tipo di lavori eseguiti. Per conoscere la percentuale che fa al tuo caso, comunicaci l’intervento che vuoi realizzare!

Bonus 2023, i bocciati e le new entry

Bonus 2023, tutti promossi con un unico bocciato: il bonus facciate. Nel 2022 permetteva di recuperare il 60% delle spese per il rifacimento delle facciate degli immobili in zone storiche o residenziali e di qualsiasi categoria catastale. Ma c’è chi viene e c’è chi va.

Bonus green, bonus verde e case green

Nuovo entrato è il bonus green, valido per tutto il 2023. Da non confondere con il bonus verde.
Il bonus green incentiva l’acquisto di una prima casa in fase di costruzione, permettendo di recuperare il 50% dell’iva prevista per l’acquisizione.

Al contrario, il bonus verde è valido fino al 2024 e copre le spese per impianti di irrigazione, pozzi, giardini pensili e realizzazione di aree verdi fino a un massimo del 36% del totale.

New entry anche per il Bonus acquisto case green finalizzato ad incentivare l’acquisto di case a basso impatto energetico. Il Bonus, infatti, è valido solo per l’acquisto di case in costruzione di classe A o B, entro e non oltre il 31/12/2023. Il Bonus prevede la detrazione fino al 50% dell’importo dell’IVA.

Detrazione, sconto in fattura e cessione del credito

Fin qui abbiamo parlato spesso di detrazione fiscale ma cosa s’intende?

Usufruendo dei bonus con detrazione fiscale, le spese sostenute per i lavori ti saranno accreditate in 10 rate per 10 anni. Facciamo un conto a cifra tonda: a fronte di una spesa di 10.000€, ogni anno l’Agenzia delle entrate emetterà un bonifico a tuo favore del valore di 1.0oo€.

Esistono altri due tipi di detrazioni: lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Lo sconto in fattura prevedeva che la ditta anticipasse le spese di ristrutturazione fino all’importo massimo previsto dal Bonus, mentre con la cessione del credito potevi cedere a terzi la somma necessaria all’avvio dei lavori nella misura di 5 passaggi.

Perché ne parliamo al passato? Il 17 febbraio è stato decretato lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Obiettivo: arginare il deficit di bilancio delle casse dello Stato.

Documentazioni e scadenze

Per usufruire dell’importo necessario alla ristrutturazione sono necessari:

  • Il visto di conformità;
  • l’attestazione di congruità dei prezzi.

La comunicazione va redatta online utilizzando l’apposito modello AdE, da compilare secondo le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate.

Attenzione! Il tempo scade entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui hai sostenuto le spese. Nello specifico:

  • Per le spese sostenute nel 2022 il termine ultimo di invio della comunicazione è fissato al 16 marzo 2023;
  • per le spese sostenute nel 2023 il termine ultimo sarà il 16 marzo 2024.