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Sconto in fattura 2022 e cessione del credito

La legge di Bilancio 2022 parla chiaro: i bonus edilizi e fiscali sono stati prorogati per l’anno in corso ma non solo..
Fino al 2025 potrai usufruire anche del Superbonus 110% per i lavori di ristrutturazione edilizia, detraendo le spese sostenute. Come? Nella dichiarazione dei redditi, con sconto in fattura o tramite cessione del credito. Quale scegliere?

Sconto in fattura e cessione: le definizioni

Partiamo dalle definizioni di sconto in fattura e cessione del credito. Entrambe sono le alternative alle spese edilizie rimborsate in quote annuali nella dichiarazione dei redditi.
Infatti, con lo sconto previsto dal Bonus, le spese dei lavori vengono azzerate per l’intero importo del bonus fiscale di rifermento.

In alternativa, puoi convertire la tua detrazione in credito da cedere a un ente (attività autonoma, banca, società). La cessione comporta o il pagamento iniziale dei lavori, con successivo rimborso al contribuente per l’intera somma anticipata, o l’inserimento direttamente tramite sconto in fattura.

Nel caso scegliessi una delle due opzioni, non dimenticare di chiedere la disponibilità all’operazione alla ditta o all’ente da te scelto, comunicando poi l’accordo all’Agenzia delle Entrate (secondo le disposizioni previste dal Provvedimento del 3 febbraio 2022).

L’inserimento in piattaforma è virtuale, mentre l’Agenzia delle Entrate ha cinque giorni lavorativi di tempo per sospendere la proposta di cessione. Dopo questo periodo la proposta si riterrà tacitamente accettata.

Perché scegliere lo sconto o la cessione del credito?

Entrambe le soluzioni sono ideali per chi produce un reddito annuale insufficiente alla quota della detrazione fiscale. In questo caso sarebbe impossibile scalare le spese da un’imposta IRPEF inferiore, o meglio, il contribuente dovrebbe rinunciare alle agevolazioni fiscali previste per i lavori svolti.

Cessione del credito e le regole anti frode

Dopo le maxi frodi per crediti inesistenti pari a 4,4 mld di euro, il Ministro dell’economia Daniele Franco ha indetto una stretta con nuove regole sulla cessione dei crediti edilizi. Si alla cessione del credito ma fino a un massimo di tre. Non solo, le ultime due devono essere effettuate verso banche, società bancarie o assicurazioni italiane autorizzate. La prima, invece, può essere effettuata verso qualsiasi soggetto, come si legge all’art. 1 del Decreto 13/2022 dove si ammette:

la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo […].

In materia di tracciabilità, dal 2022 ogni comunicazione di cessione all’Agenzia delle Entrate viene identificata con un codice, valido anche per le eventuali seguenti cessioni. Si parla, in questo caso, del bollino blu introdotto a partire dal 1° maggio 2022.

Cessione del credito: il visto di conformità

Se il lavoro previsto riguarda la manutenzione straordinaria o quella ordinaria che superi i 10mila Euro, richiedici il Visto di Conformità: un documento nel quale attestiamo, dopo scrupolose verifiche, la regolarità della documentazione presentata.

Hai bisogno del visto di conformità? Scrivici per saperne di più!