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Bar e ristorazione: avvio dell’attività

Bar e ristorazione. Hai aspettato con pazienza la ripresa di uno dei settori più colpiti dalla pandemia e, ora, vuoi finalmente aprire o investire nell’attività che genera 60 mld di fatturato l’anno nel nostro Paese? Cosa fare?

In questo articolo troverai tutto quello che devi sapere per avviare la tua attività con competenza e trasparenza.

Bar e ristoranti, puoi aprire la tua attività?

Prima di approfondire i passaggi necessari all’apertura dell’attività di bar e/o ristoranti, assicurati di avere questi requisiti di legge:

  • aver compiuto 18 anni,
  • aver terminato l’obbligo di istruzione,
  • non essere stati dichiarati incapaci di agire o aver presentato istanza di fallimento,
  • aver superato i corsi previsti per somministrazione di alimenti e bevande (HACCP) o possedere un diploma di scuola alberghiera.

Cos’è l’HACCP?

Per spiegare questa sigla prendiamo in prestito la lingua inglese: Hazard Analysis and Critical Control Points, che tradotto vuol dire analisi dei rischi e controllo dei punti critici.

Le procedure definite con questa sigla devono garantire la salubrità, la sicurezza e l’igiene degli alimenti a tutela del consumatore. Per questo, è necessario che tutti i lavoratori che maneggiano cibo debbano seguire un corso HACCP. In un ristorante, ad esempio, tutte le figure dallo Chef all’apprendista cameriere dovranno essere in possesso dell’attestato.

Il tipo e la durata della formazione sono regolate dalla Regione di appartenenza. Nel Lazio la formazione HACCP è regolamentata dalla delibera n° 825/2009, nella quale si legge:

La durata dei corsi per gli addetti alla manipolazione degli alimenti sarà commisurata alla tipologia delle attività svolte nell’impresa, ma non inferiore alle 6 ore totali, mentre per i responsabili della procedura HACCP devono essere svolti corsi di almeno 20 ore.

Per i corsi di formazione puoi rivolgerti a:

1) associazioni di categoria,
2) studi professionali specializzati,
3) professionisti laureati in discipline tecnico scientifiche, con esperienza nel settore.

L’apertura di un bar è legittima anche nel caso possedessi il diploma di scuola alberghiera o di frequentazione del corso PIA (percorsi integrali assistiti) della durata minima di 90 ore.

Cosa fare per avviare un bar o un ristorante

Investire oggi nella somministrazione di alimenti e bevande vuol dire puntare su spazi esterni e/o interni necessari al distanziamento tra i tavoli ma, soprattutto, investire nella digitalizzazione (menù scansionabile da QR code e prenotazioni online).

Cosa non è cambiato, invece? Vediamo insieme cosa fare per avviare l’attività di bar e ristoranti:

  • aprire una Partita IVA e una casella di Posta elettronica certificata (PEC);
  • iscriversi agli enti di tutela per infortuni sul lavoro (INPS e INAIL);
  • inviare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello del Comune in cui scegliete di avviare l’attività. (Per iscriverti e accedere allo sportello SUET del Comune di Roma clicca qui);
  • presentare la SCIA al SUAP (sportello unico delle attività produttive);
  • iscriversi al Registro delle Imprese in Camera di Commercio entro 30 giorni dall’avvio dell’attività di bar o ristoranti.

SCIA, che cos’è?

Per SCIA s’intende la Segnalazione Certificata d’Inizio Attività, documento che si trasmette online allo Sportello Unico (SUAP) del Comune di Roma. Ottenere la SCIA per un’attività garantisce la regolarità di quest’ultima e, dunque, nessun ostacolo alla sua apertura.

La SCIA è necessaria nei casi di:

  • apertura o chiusura di un’attività
  • cambio di proprietà del locale

SCIA, costi e documentazione

Depositare la SCIA al Comune per l’avvio di un ‘attività comporta il pagamento di:

La legge prevede che:

  •  la SCIA debba essere corredata dalla planimetria del locale e dai documenti che ne attestino l’agibilità,
  • bisogna conoscere gli orari di apertura e chiusura e aver già pagato i diritti sanitari alla ASL di competenza,
  •  l‘attività può iniziare immediatamente dalla data di presentazione della SCIA al Comune.

Devi presentare una SCIA per il tuo locale a Roma? Richiedici tutte le informazioni gratuite!

 

Se hai già le idee chiare sul tipo di attività che intendi aprire, non dimenticare di:

  • comunicare all’Agenzia delle Dogane la vendita di superalcolici;
  • versare alla SIAE il pagamento dei diritti d’autore, se vuoi diffondere musica nel locale;
  • richiedere al Comune di appartenenza l’occupazione di suolo pubblico, nel caso di pedane o spazi esterni all’esercizio commerciale.

Sapevi, poi, che per aprire un’attività le regole non sono uguali per tutti?

Già, perché a seconda della zona prescelta cambiano i cosiddetti criteri di qualità. Come ottenerli e cosa può fare la differenza? Soluzioni di risparmio idrico ed elettrico, climatizzazione dei locali, frequente pulizia e divisione dei bagni, ad esempio.

Nella nostra Regione, le attività di somministrazione sono regolamentate dalla legge num. 21 del 2006. Consultala qui!

Arredo si ma dove vuoi aprire la tua attività?

Il Comune di Roma ha stilato un catalogo di arredo delle attività diviso in tre zone (Sito UNESCO, Città Storica, Suburbio). Nel Catalogo dell’arredo urbano commerciale puoi scegliere gli elementi di arredo (ombrelloni con relative coperture, fioriere, illuminazione, portamenù, sedie e tipo di tavolini) classificati in base al luogo di apertura della tua attività.

Criteri di qualità

Nel Catalogo puoi consultare anche un elenco di 19 rioni identificati come “luoghi con arredo omogeneo”, in cui gli arredi creano una generale uniformità. Inoltre, nel caso di un bar dovrai scegliere per il bancone una superficie lavabile e disinfettatile più volte al giorno, affiancato da un contenitore coperto e con apertura a pedale per i rifiuti.

Clicca qui per scoprire le zone di ubicazione e le descrizioni delle vasta gamma degli elementi decorativi.

A seconda della zona di apertura, inoltre, l’attività di somministrazione dovrà raggiungere un determinato punteggio corrispondente al grado di qualità dei requisiti del locale e del servizio offerto. Le zone individuate sono tre: A, B e C dal Centro Storico alla periferia.

Bar e ristorazione: perché aprire oggi?

Aprire ex novo un’attività nel settore della ristorazione, oggi, vuol dire giocare d’anticipo sul resto della rete (285.ooo imprese in tutta Italia) costretta a modificarsi in itinere alle richieste del mercato.

Oggi, invece, è possibile strutturare la propria attività con spazi che ben si adattano alle normative vigenti in materia di COVID-19, limitando al minimo le spese future.

Tutto è cambiato ma certe regole non cambiano mai: la prima resta sempre quella di consultare esperti del settore. Affidati a noi, compila il form che trovi in questa pagina per realizzare in sicurezza il sogno di una vita!